Da qualche anno, le big corporation del settore IT hanno iniziato a sviluppare piattaforme blockchain per il settore agroalimentare. Ne sono un esempio le piattaforme Food Trust e Watson di IBM, le piattaforme Leonardo di SAP che vengono abbinate all’utilizzo di soluzioni Track & Trace disponibili sul mercato, garantendo un monitoraggio lungo tutta la filiera. Vediamo di seguito alcuni esempi:
Nestlé – La collaborazione di Nestlé con OpenSc (società co-fondata da WWF e BCG Digital Ventures) è scaturita in una piattaforma blockchain in grado di tracciare il latte delle fattorie e dei produttori dalla Nuova Zelanda fino alle fabbriche e ai magazzini Nestlé in Medio Oriente, a testimonianza dell’impegno dell’azienda per la trasparenza. Di fatto, il colosso svizzero vuole che i propri consumatori prendano decisioni informate e, in quest’ottica, utilizza la tecnologia blockchain per condividere informazioni affidabili con gli stessi. Inoltre, dal 2017, Nestlé ha introdotto la piattaforma IBM Food Trust in grado di fornire tutte le informazioni relative ai prodotti tracciati.
Carrefour – Nel 2018 Carrefour è stato primo rivenditore europeo a introdurre blockchain per i prodotti alimentari, in particolare per i polli allevati all’aperto della linea Carrefour Quality Auvergne. Successivamente la tecnologia è stata estesa a uova, formaggio, latte, bistecca di manzo macinata, salmone, arance e pomodori. Carrefour ritiene che la tecnologia blockchain rivoluzionerà le sue catene di approvvigionamento e, a comprova di ciò, la sua nuova strategia si concentrerà sempre più sulla qualità e la trasparenza del cibo, fissando un obiettivo ambizioso per generare 5 miliardi di euro di vendite da alimenti biologici entro il 2022.
Cermaq Salmon e Labeyrie – Le due società, che commercializzano pesce, si sono unite per utilizzare la piattaforma IBM Food Trust e, grazie alla blockchain, sono in grado di fornire informazioni sul pesce in termini di origine, ora e data di schiusa, condizioni di riproduzione, durata, ora del trasferimento in acqua di mare, tipo di vaccinazione somministrata, ecc. In questo modo è possibile garantire la trasparenza del sistema di allevamento oltre a dare ai consumatori l’opportunità di accedere a tutte le informazioni importanti relative al prodotto, mediante la scansione del codice QR presente sulla confezione.
FoodChain – La società italiana, nata nel 2016, ha creato una piattaforma basata sulla tecnologia blockchain che permette di tracciare le materie e i prodotti alimentari lungo tutte le filiere produttive, rendendo i dati fruibili e condivisibili via web e mobile a chiunque intenda consultarli. La soluzione è verticalizzabile su qualsiasi filiera, attraverso codici univoci applicati ai prodotti, rendendo disponibili tutti i dati relativi alla filiera di produzione e distribuzione.
Barilla – Il produttore di pasta e food italiano ha collaborato con IBM per affrontare la trasparenza e la tracciabilità nel suo ciclo di produzione del pesto: dalla coltivazione, al trattamento, alla raccolta, fino al trasporto, allo stoccaggio, al controllo di qualità e infine alla distribuzione, tutti i dettagli sono tracciati e resi disponibili su un sistema di blockchain che il cliente può verificare scansionando il codice QR del pesto.