Come riportato dal CREA nell’Annuario 2021 sull’andamento in Italia dell’agricoltura e del sistema agro-alimentare (pubblicato nel dicembre 2022), l’Agricoltura 4.0 (o agricoltura di precisione) può essere definita come “un sistema integrato di gestione dei processi produttivi dell’attività agricola che impiega strumenti e tecnologie digitali al fine di ottimizzare meglio la gestione delle diverse operazioni produttive”. Attraverso tali innovazioni si mira dunque ad ottenere “sistemi produttivi sempre più efficienti e sostenibili”. L’utilizzo delle nuove tecnologie, infatti, dovrebbe consentire “un incremento di produttività a parità di input, in quanto viene ridotta la variabilità di campo, producendo maggiormente nei punti meno fertili (e aumentando la resa media) e riducendo la sensibilità agli effetti climatici”. Le risorse, in questo modo, vengono ottimizzate, abbassando al tempo stesso il costo di produzione e incrementando e stabilizzando la redditività.
Si pensi, in tal senso, all’utilizzo di droni per monitorare lo stato di salute delle coltivazioni e del terreno, o di sistemi di sensori per un utilizzo sempre più efficiente di fertilizzanti e delle risorse idriche per l’irrigazione.
Nell’ambito della più ampia riflessione sull’utilizzo di tecnologie innovative nel settore agro-alimentare, una particolare attenzione deve essere riservata al crescente utilizzo della tecnologia blockchain, anche per le implicazioni che questo può avere sul piano giuridico.