Lo sviluppo diffuso, rapido e su vasta scala delle piattaforme di servizi digitali interessa ormai da tempo tutti i settori della società, così come i numerosi e sempre più frequenti dibattiti sugli spazi pubblici di dati e sulle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale.
I nuovi modi di comunicare, vendere e acquistare prodotti o servizi, ma anche accedere alle informazioni online o interagire con le istituzioni pubbliche fanno ormai parte della vita quotidiana e sono in costante evoluzione.
L’Agenda digitale europea per il decennio 2020-2030 (integrata ad ultimo nel 2021) si concentra proprio su tali questioni, e sulla necessità di creare spazi e servizi digitali sicuri, ma anche condizioni di parità sui mercati digitali con le grandi piattaforme, oltre che sul rafforzamento della c.d. “sovranità digitale” dell’Europa, contribuendo nel contempo all’obiettivo europeo della neutralità climatica entro il 2050.
Questa attenzione multisettoriale al tema del digitale nell’ambito delle politiche UE si ritrova anche con riferimento al settore agro-alimentare.
Uno degli obiettivi chiave della nuova PAC 2023-2027 è infatti proprio la promozione delle conoscenze e dell’innovazione, che rappresenta uno degli elementi fondamentali anche per raggiungere obiettivi di sostenibilità del settore agricolo. Nello specifico, si mira a modernizzare l’agricoltura e le zone rurali promuovendo e condividendo le conoscenze, l’innovazione e la digitalizzazione e incoraggiandone l’applicazione da parte degli agricoltori attraverso un migliore accesso alla ricerca, all’innovazione, allo scambio di conoscenze e alla formazione. Tale obiettivo peraltro si ritrova anche nel Piano Strategico PAC dell’Italia (una delle principali novità introdotte dalla nuova PAC), approvato dalla Commissione europea nel dicembre 2022.
Anche nell’ambito del PNRR, peraltro, sono previsti fondi specificamente destinati all’agli investimenti nella c.d. “Agricoltura 4.0”.