La tecnologia di blockchain se da un lato può garantire la trasparenza, offrire un modo sicuro per tracciare e trasferire le risorse attraverso le catene di approvvigionamento e renderle meno opache, dall’altro lato può aiutare a mitigare i rischi di frode alimentare e sicurezza.
Considerando che un prodotto alimentare su dieci risulta adulterato o etichettato in modo errato, grazie a questa tecnologia i prodotti manomessi possono essere facilmente identificati e isolati, evitando costosi richiami generalizzati di prodotti. Di fatto, individuando i lotti contaminati, i prodotti sicuri possono essere conservati sugli scaffali dei negozi e non inviati alle discariche, riducendo, in questo modo, la quantità di rifiuti alimentari.
Vale la pena evidenziare che la blockchain comporta anche vantaggi economici, i.e. consente di accelerare le transazioni e altresì pagamenti più rapidi agli agricoltori e di prevenire la coercizione sui prezzi e i pagamenti retroattivi, comuni all’industria alimentare. Si ritiene, inoltre, che le dinamiche dell’industria alimentare – con l’introduzione della blockchain – sono destinate a mutare, dal momento che la nuova tecnologia potrebbe ridurre il potere delle multinazionali del settore food e delle GDO, che attualmente stabiliscono i prezzi, dettano le varietà dei prodotti e le specifiche di qualità. Di fatto, rimuovendo gli intermediari, i coltivatori possono stabilire rapporti diretti con i rivenditori, gli operatori della ristorazione ed i consumatori. Inoltre, si ritiene che saranno i piccoli produttori a trarre i maggiori benefici dalla tecnologia grazie a prezzi più equi ed a una base di clienti più ampia.
La più grande rivoluzione, tuttavia, avverrà a livello dei consumatori che – diventando sempre più esigenti quando acquistano prodotti alimentari e più attenti ai parametri di sostenibilità- saranno in grado di accedere, grazie alla blockchain, ad informazioni sugli attributi ambientali, etici, sostenibili e di salute.