La primavera è il periodo migliore per innestare gli agrumi. Ma il passaggio è comunque inevitabile tra quanti hanno voglia di ottenere una pianta molto più resistente e robusta di quella madre, nel periodo compreso da aprile a fine agosto. Anche se si tratta di una operazione che sarebbe giusto programmare con anticipo di un anno almeno per poter far trovare in gran forma tanto la pianta da innestare quanto la pianta scelta per il portainnesto. A prescindere dall’agrume che si vuole innestare, la scelta della stagione dipende molto dalla tecnica dell’innesto scelto. Dato per certo che per propagare un agrume mediante innesto servono due “attori” della scena, ossia il primo che si preoccupa di fornire l’apparato radicale (portainnesto) e il secondo che ha il compito di sviluppare la chioma (marza o nesto), bisogna anche orientarsi su un metodo tra gli innesti possibili.

Dacci un taglio

“Dare un taglio” è la cosa più facile. In tutto. Capita in qualsiasi settore e soprattutto nel giardinaggio. Poi però, quando andiamo a vedere nel dettaglio, il ramo dell’agrume offre davvero tanti punti dove andare a incidere con il coltellino. Che prima si proceda con un taglio obliquo superficiale, e poi con un secondo taglio corto dal lato opposto al primo, non cambia la scelta del nodo, che rappresenta  comunque l’area più semplice da prendere in considerazione Questo ovviamente se si vuole avere maggiori possibilità di riuscita dell’innesto. Il passaggio più complicato è invece scegliere la tecnica che garantisce maggiore possibilità di attecchimento. Perché il risultato determina l’ottenimento del frutto: buono, bello e che avete selezionato. Ma per unire in “matrimonio” e quindi per “saldare” le due metà occorre tenere presente della vostra dimestichezza con forbici, tempi, tagli e frutta. Allora, quando si chiede un consiglio a un maestro giardiniere in materia di innesti e sulle tecniche da usare, se proprio devono, si preferisce spiegare come si fa un innesto. Ne esistono di diversi tipi: innesto a intarsio laterale, a gemma, a spacco terminale, a doppio spacco inglese e altri ancora. Ma prima di ogni altra scelta, è bene che verifichiate la compatibilità tra marza e portainnesto. Capita nelle unioni tra persone e capita anche in natura con le piante.

Innesto a intarsio laterale

Tecnica particolarmente gettonata per gli alberi ornamentali, va bene anche per l’innesto di un limone. Ma dovete farlo prima che arrivi il bel tempo, ossia a metà o fine inverno, quando gli alberi sono in “letargo”. Dovete prendere un getto giovane, che abbia un anno di età, da inserire di lato, sul portainnesto che avete già individuato l’anno precedente, in autunno. Se volete aumentare la riuscita dell’innesto, una ventina di giorni prima, mettete la pianta portainnesto in serra fredda: serve per forzare la crescita. Un passaggio importante è la scelta dei diametri delle piante protagonista della “scena”, quindi innesto e portainnesto devono avere lo stesso diametro. Ma le parti tagliate dovete unirle subito, perché il rischio che si disidratino pregiudica la riuscita dell’innesto. Per ridurre al minimo la perdita di acqua, mettete della cera sulle parti tagliate. Se trascorse alcune settimane si crea un gonfiore nella gemma, non rattristatevi anzi, dovete essere felici, perché è la prova di una reazione, di una ripresa vegetativa della pianta innestata. Quindi l’innesto è riuscito!

Innesto a gemma

L’innesto a gemma (conosciuto anche con il nome di innesto a scudetto), si preferisce quando la marza si presenta con una gemma pulita, con getti senza gemme da fiore e il portainnesto è coltivato in terra anziché in vaso. Come per la tecnica dell’innesto a intarsio laterale, entrambe le parti da unire devono avere diametro simile. Metodo usato per diverse piante (sia legnose che semi-legnose), parlando della famiglia dei limoni è fondamentale che si proceda in un periodo giusto per ottenere un risultato sicuro.

Innesto a spacco terminale

Consigliato per i più esperti  di giardinaggio, l’innesto a spacco terminale è simile all’innesto a gemma. La differenza è nell’inserimento della marza nella parte più alta del portainnesto. La scelta delle porzioni da moltiplicare va fatta sempre con un anno di anticipo, per conservare a dovere i rami da usare. Il taglio verticale non deve superare 3 centimetri nel centro di ogni portainnesto. Il taglio della base delle marza dev’essere a forma di cuneo. E poi non vi resta che attendere i tempi di risposta del limone (o altro agrume) innestato. Per i travasi in terra piena attendete che spuntino le prime gemme, a conferma del lavoro ben eseguito. Se poi avete dubbi o domande specifiche sul vasto tema dell’innesto, vi invito a scrivermi.

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